Chi era l’uomo dietro alla Maschera di Ferro?

Sarebbe intrepido, in poche righe, arrischiare ipotesi sull’identità dell’uomo dalla Maschera di Ferro. Si presume però che sia stato un persona talmente importante che, il Sovrano francese Luigi XIV “Re Sole” non ebbe la forza di farlo decapitare.

Ma dev’essere stata talmente grande la sua colpa che decise di fargli coprire la faccia da un drappo di velluto nero e sopra, come scrive Voltaire, avvitargli una maschera fatta con strisce d’acciaio. Così conciato, lo fece errare da una prigione all’altra del reame.

Nella prigione della Cittadella di Pinerolo (allora sotto il dominio francese) giunse scortato da D’Artagnan e dai suoi moschettieri il 24 agosto 1669. Da qui, nel mese di ottobre del 1681 fu poi trasferito alla fortezza di Exilles, ove rimase sino al 17 aprile del 1687, fu quindi portato per alcuni giorni a Briançon Ancien chateau per poi essere trasferito in un altro maniero Fort Royal che si trova a strapiombo sulla costa meridionale dell’isola di Santa Margherita presso Cannes dove rimase sino al 28 agosto 1698. Infine, fu riportato a Parigi nelle celle della Bastiglia dove rimase fino alla morte che avvenne il 19 novembre del 1703.

Ebbe sempre al suo fianco un “angelo custode” chiamato St. Mars che lo tenne d’occhio tutta la vita e che certamente seppe chi fu veramente questo prigioniero misterioso. Ma non si confidò con nessuno. Mai! Per tutti rimase ed è ancora “l’uomo dalla Maschera di Ferro”.

Alcuni anni dopo la sua morte si scatenò una vera caccia all’identità di quest’uomo. Incominciarono gli scrittori: “Sarà il gemello del re” disse Alessandro Dumas. “Un mistero vivente, ombra, enigma” lo definì Victor Hugo. Per Voltaire invece fu “Un prigioniero sconosciuto, dalla taglia al di sopra dell’ordinario, giovane e dalla figura la più bella e la più nobile. Portava una maschera con delle strisce d’acciaio. I carcerieri avevano l’ordine di ucciderlo se l’avesse tolta.”